SEBIGAS progetta impianti di biogas con scarti agricoli, industriali o waste, adattando il progetto alle richieste del cliente e alle caratteristiche del substrato. Precisamente, un laboratorio biologico interno che studia la dieta migliore per ogni impianto, e un reparto d’ingegneria preparato e flessibile permettono di progettare impianti ad hoc. SEBIGAS oggi vanta più di 80 impianti di biogas realizzati o in costruzione in tutto il mondo.
Sono 3 le principali applicazioni su cui SEBIGAS ha costruito il suo portfolio:
Sebigas progetta impianti di biogas con scarti agricoli, industriali o waste. Gli impianti sono adattati alle caratteristiche del substrato.
Industriale
Le aziende o industrie di medio-grandi dimensioni dispongono di scarti organici sia solidi che liquidi derivanti dalla propria linea/linee di produzione. Si tratta principalmente di scarti derivanti dal caffè, zucchero, etanolo, succhi di frutta, bevande alcoliche, latticini, olio, riso e altri cereali. Questi scarti per le aziende rappresentano un costo sia dal punto di vista ambientale e soprattutto economico, dovendoli prima stoccare e poi smaltire.
La costruzione di un impianto biogas rappresenta la soluzione più efficace, permettendo all’azienda di liberarsi di un costo fisso e contestualmente di utilizzare i propri sottoprodotti per la produzione di: energia elettrica da reimpiegare nel suo ciclo produttivo, energia termica, oppure per la produzione di biometano da immettere nella rete nazionale di trasporto.
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Nel 2017 SEBIGAS ha avviato il suo primo impianto di biogas da scarti industriali in Grecia, per la produzione di 1 MW di energia elettrica.
L’impianto, composto da 2 digestori e 3 pre-vasche, è alimentato con scarti industriali molto diversi tra loro: liquame bovino, scarti di macellazione, cibi scaduti, scarti della produzione della birra e siero di latte. Grazie al supporto del laboratorio biologico interno di Sebigas e alla tegnologia biogas Sebigas, il cliente ha trovato la ricetta perfetta per alimentare l’impianto.
Agricolo
Le aziende agricole e zootecniche dispongono di reflui zootecnici, sottoprodotti agricoli o colture dedicate provenienti dalle proprie aziende e produzioni.
In particolare si tratta di liquami animali, deiezioni animali, scarti di agricoltura, frutta e verdure e insilati. Questi substrati possono trasformarsi in una risorsa utile per la produzione di energia e fertilizzanti da riutilizzare nelle proprie coltivazioni.
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Nel 2011 Sebigas ha costruito l’impianto di biogas da scarti agricoli per l’azienda Picasso con una produzione di 1 Mw.
L’impianto è composto da 1 prevasca, sistema di caricamento e due digestori ed è alimentato con gli scarti provenienti dall’azienda agricola quali liquame bovino e insilato di mais.
Rifiuti
SEBIGAS ha sviluppato soluzioni specifiche pensate per progetti industriali che utilizzano la componente organica dei rifiuti solidi urbani per la produzione di energia elettrica o biometano.
Questi impianti sono caratterizzati da 3 principali macro aree, progettate ad hoc, per gestire la specificità dei substrati raccolti:
- PRESELEZIONE e PRETRATTAMENTO: macchine specifiche per la selezione della parte fermentabile, l’asportazione dei materiali indesiderati (sacchi, plastiche, metalli,…) e l’omogeneizzazione della sostanza in ingresso al digestore;
- DIGESTIONE ANAEROBICA: tecnologia CSTR ad umido con soluzioni ad hoc per la gestione dei substrati e la massimizzazione dell’efficienza biologica di processo;
- TRATTAMENTO DEL DIGESTATO: dopo una preliminare separazione del digestato, Sebigas offre appropriati sistemi di recupero e valorizzazione della frazione solida e liquida. A tutti gli effetti, i processi avvengono in accordo con le migliori tecnologie disponibili e nel massimo rispetto della sostenibilità di progetto e ambientale.
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Nel 2018 SEBIGAS ha avviato il suo primo impianto di trattamento della FORSU (Frazione Organica del rifiuto Solido Urbano) per la produzione di biometano, a Sarmato(PC). Esso è stato progettato e costruito per la Maserati Energia Srl, storica azienda italiana da sempre attiva nel compostaggio dei rifiuti organici.
L’impianto gestisce fino a 55.000 ton/anno di materiale organico, e produce oltre 600 m3/ora di biometano, 5.300.000 m3 ogni anno che viene poi immesso nella rete di trasporto nazionale del gas naturale.